
“Via Eugenia 1900” è una finestra sul nostro passato, sulla Livorno appena uscita dal Risorgimento. Ci viene in mente l’angolo nascosto del cimitero dei Lupi con le tombe garibaldine crepate, inselvatichite, ed è spontaneo associarle – e confrontarle – con certe descrizioni del Marchi
“Ah, tempi gagliardi, bellissimi e feroci! Li ricordo ancora per i cortei, riti del popolo che se ne nutriva, come il pane. I funerali dei garibaldini cui partecipavo tenuto per mano dallo zio. Grande sfoggio di bandiere e camicie rosse; folla di severi uomini in nero, come lo zio: tutti quanti con una rappa di acacia all’occhiello.” (pag 41)
Scheda tecnica